Canone in bolletta: lettera Aiget del 20/11/2015 al sottosegretario Giacomelli e a parlamentari delle Commissioni bilancio di Camera e Senato

Date: 23 November 2015



Canone in bolletta: lettera Aiget del 20/11/2015 al sottosegretario Giacomelli e a parlamentari delle Commissioni bilancio di Camera e Senato




Egregio sottosegretario Giacomelli, egregie senatrici relatrici in Commissione bilancio, onorevoli deputati della Commissione bilancio,

alla luce degli sviluppi sull´operazione canone Rai in bolletta, desidero trasmettervi con questa mail la posizione di Aiget (principale associazione italiana di venditori d´energia sul mercato libero) alla luce di quanto è noto in questo momento, in aggiunta a quanto abbiamo già comunicato pubblicamente e portato al tavolo del Ministero dello Sviluppo qualche settimana fa.

Non posso esimermi dalla premessa: il canone in bolletta è un errore, un disimpegno del Governo che anziché combattere l´evasione con mezzi istituzionali butta una patata bollente ai venditori di energia (che per attrezzarsi dovranno incorrere in costi la cui natura proverò a descrivere sotto) e che rende la bolletta elettrica - già oberata di parafiscalità - meno adatta a garantire un rapporto trasparente tra clienti e venditori.

Il rinvio a metà 2016 della prima rata, che mentre scrivo sembra maturato in Senato, è senz´altro una buona notizia utile a evitare incidenti iniziali, e spero davvero sarà confermata.

Questo da un lato darà più tempo (che sia sufficiente alle istituzioni ce lo auguriamo) affinché le informazioni su chi deve o meno pagare il canone (inclusi i titolari di forniture domestiche residenti ma privi degli apparecchi tenuti al pagamento) siano effettivamente nella disponibilità dei venditori di energia, dall´altro darà a questi ultimi qualche tempo per adeguarsi ai nuovi processi. Il numero di 10 rate invece confligge con la frequenza abituale delle bollette elettriche, semestrale, ed è per questo opportuno modificarlo, a meno che non si ipotizzi l´emissione di fatture separate dedicate al canone, il che però introdurrebbe costi operativi ulteriori a quelli descritti sotto.

Riguardo alla disponibilità di informazioni sui soggetti tenuti a pagare il canone, riteniamo importante che tali dati siano disponibili nel Sistema Informativo Integrato di Acquirente Unico prima dell´avvio del processo. Errate fatturazioni a soggetti non tenuti al pagamento comportano un rischio elevato di danno finanziario per il venditore quand´anche questi non sia responsabile del buon esito dell´esazione del canone. Infatti il cliente potrebbe autoridursi la bolletta interrompendone la domiciliazione bancaria, e quindi diventando un pagatore molto meno affidabile per la fornitura di energia. Questo introdurrebbe un aumento del rischio di morosità sulle spalle dei venditori, con nuovi costi ricorrenti di esazione del credito.

Inoltre, per limitare le complicazioni di esazione sia del canone sia del corrispettivo di fornitura elettrica in caso di unica bolletta, è fondamentale che siano stabilite norme inequivoche di attribuzione di pagamenti parziali a una voce o all´altra. Per esempio: se la bolletta prevede 30 Euro di energia e 20 di canone ma vengono pagati solo 40 Euro, è necessario che il venditore possa con certezza attribuirne 30 al proprio business e 10 al canone (salvo l´obbligo di comunicare istituzionalmente nei modi stabiliti la parziale insolvenza sul canone).

I costi di adeguamento dei sistemi amministrativi e dell´organizzazione non sono affatto lievi. Nel sistema di fatturazione occorre un adeguamento dei software che, se gestiti per esempio da sistemi SAP-ISU come in molte aziende, richiedono interventi del fornitore con costi dell´ordine delle centinaia di migliaia di Euro. Nella contabilità, per tenere conto di nuove partite contabili e flussi di dati, in modo simile servono interventi ai sistemi amministrativi con costi dello stesso ordine di quelli citati per la fatturazione.

Ai costi di adeguamento si aggiungono quelli operativi. Nel CRM e nella gestione dei clienti, settore nel quale le nostre aziende sono tenute a strettissimi livelli di qualità del servizio monitorati dall´Autorità di settore, è pressoché scontato l´emergere di volumi aggiuntivi di necessità informative o, peggio, di contestazioni delle bollette in caso di errori nell´anagrafica che ci sarà stata resa disponibile. Questo aggiunge ai costi di morosità indotta quelli dell´eventuale reperimento di nuovo personale per gestire le risposte.

Proprio perché il mercato retail dell´energia è molto competitivo, questi costi, se non fossero remunerati con equità a valere sullo stesso canone, inevitabilmente finirebbero per essere pagati dai consumatori, rendendo quindi il costo effettivo del canone in bolletta maggiore di quello dichiarato. Per questo, ignorare i costi per i venditori sarebbe sia iniquo sia dannoso per i clienti. D´altra parte, se è vero che la Rai con questa operazione esternalizzerà l´attività di esazione, non si capisce perché non dovrebbe dedicare parte del gettito (previsto oltretutto in aumento dallo stesso Governo) a remunerare chi farà il lavoro al suo posto.

Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione, resto disponibile ad approfondimenti e vi porgo


Distinti saluti

Michele Governatori
Aiget - Presidente

Files