Comunicato Stampa - Bolletta pigliatutto

Data: 04 agosto 2016


COMUNICATO STAMPA

Bolletta pigliatutto

Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha ipotizzato, riprendendo quello che ormai rischia di essere un cliché o tormentone di (cattiva) politica applicata ai tributi più disparati, di far pagare la tassa sui rifiuti nella bolletta elettrica, lasciando intendere che ciò sarebbe reso possibile da un accordo con (o un’imposizione a) ACEA.

La proposta è sia irragionevole sia difficilmente fattibile per le seguenti ragioni:
 
1) ACEA emette bollette elettriche in quanto fornitore di mercato, non in quanto monopolista di gestione della rete (attività ben distinte per legge, anche nel marchio). Se l’azionista obbligasse ACEA (non potendo obbligare altre aziende – cfr. punto seguente) a fatturare la bolletta dei rifiuti semplicemente metterebbe ACEA in una posizione di svantaggio di mercato: chi non vuole la spazzatura in bolletta cambierebbe fornitore. Se all’opposto il comune di Roma remunerasse la sola ACEA per servizio di esazione, allo stesso modo causerebbe una discriminazione di mercato;

2) Se invece Virginia Raggi pensa di imporre a chiunque fatturi elettricità nel comune di Roma di fare le bollette in un certo modo, semplicemente si attribuisce un potere che non ha. Solo il legislatore e l’autorità di settore possono regolare alcuni aspetti delle bollette elettriche;

3) L’attività di esazione ha dei costi e si paga, come la vicenda canone RAI dimostra. Quand’anche una norma imponesse l’attività di esazione formalmente gratuita a chi vende energia, i maggiori costi – come in qualunque mercato competitivo – finirebbero a gravare sul prezzo dell’energia. Dunque il contribuente non solo continuerebbe a finanziare la macchina amministrativa dell’AMA, ma pagherebbe in più in bolletta l’incapacità di AMA (o del Comune) di esigere quanto le spetta con i propri mezzi.


Milano, 4 agosto 2016